548DAB Magie di Omnia: maggio 2008

venerdì 30 maggio 2008

Delusioni deludenti

Un blog è sempre un blog, e un blog è un diario. In questo caso è il diario di un viaggio con una meta ben precisa anche se non so quando e se giungerò a destinazione. Io sono partito con la consapevolezza che sarebbe stato un viaggio avventuroso, lungo, ricco di sorprese e anche delusioni. Fermiamo anche questo istante e parliamo di delusioni.


Partiamo dal presupposto che "Le Magie di Omnia" non è un romanzo casuale. Niente di quello che c'è scritto è nato per caso. Neanche i nomi delle bambine. Chi mi conosce o chi conosce uno del segno della Vergine, sa che la precisione e la regolatezza con cui affronta anche la più banale delle sfide è maniacale.

Quando Fabio ha proposto a cicobyo di scrivere un romanzo di genere fantastico, cicobyo ha risposto «Se dobbiamo farlo, pensiamo in grande!».
E così è cominciato un mumble-mumble tormentoso.
Alla fine abbiamo deciso che, data per appurata la struttura classica del fantasy che prevede il celebre Viaggio dell'Eroe vogleriano (e campbelliano) e la struttura della fiaba analizzata dal semiologo Propp (ma sarebbe più corretto dire linguista), si poteva tentare di sconvolgerla.

Così sono nati 8 eroi invece di uno, nessun viaggio, nessun cattivone dai capelli strambi e la malvagità gratuita. Così è anche nato un mondo - Omnia, appunto - dove non c'è la minaccia del cattivone di cui sopra a incombere su popoli innocenti e soprattutto non ci sono guerre (un mondo fantasy senza guerre? Qu'est-ce folie!).

Cosa rimane? Si possono eliminare dal genere moralistico per eccellenza i valori sacri quale l'eroismo, il destino, il male assoluto e fare in modo che una storia funzioni ugualmente?
La risposta è sì, basta sostituire questi valori classici - e lasciatemelo dire - anche un po' desueti, con valori altrettanto grandi e più contemporanei.

Così all'eroe solitario ho sostituito il senso di appartenenza a un gruppo, il desiderio di condividere sogni, paure e speranze.

Al destino ho sostituito il libero arbitrio, ovvero la capacità di decidere per sè stessi, essere responsabili delle scelte che si fanno ed essere anche pronti ad accettare le conseguenze di scelte sbagliate. Il che vuol dire crescere, valore a mio parere indispensabile per un romanzo con protagonisti bambini in età scolare.

Infine al male assoluto, al cattivone di turno, ho sostituito, come già anticipato, il male che è dentro di noi, quella vocina sempre presente che ci spinge al di là della morale e dell'etica, che ci suggerisce le scorciatoie e che quindi, a volte, ci porta a fare cose cattive.

In pratica, soprattutto in questa ultima sostituzione, si può capire la dose
massiccia di realtà che ho sostituito alla fantasia e all'astrattismo di una favola. Nella vita di tutti i giorni noi non combattiamo un supercattivone a cui addossare tutti nostri mali, anzi, per alcune persone i supercattivi siamo noi nel momento in cui facciamo scelte scomode.
Quale morale migliore potrebbe esserci che insegnare a un bambino che il male è dentro di lui e che le scelte e la capacità di rimediare agli errori fanno di lui quello che è?

Io la ritengo una scelta coraggiosa (qualcuno direbbe incoscente e dilettantistica) da parte mia.
Finchè non vengo a scoprire che queste mie scelte vengono interpretate dal mondo dell'editoria in questo modo:
"è un ignorante che non sa come funziona un fantasy e allora siccome non conosce certi schemi scrive cose diverse"

oppure, quando ti va bene:

"questo non è nessuno chi me lo fa fare di investire in un progetto a così alto rischio senza avere la garanzia di un nome o che il libro venderà".

Cosa c'è di più deludente di uno sterile pregiudizio o di una mancanza di coraggio?

Io ho fatto il mio dovere, ho trovato un'idea più o meno originale, tre stesure si sono succedute intorno a questa idea, il testo è stato sapientemente editato da una editor professionista, ho studiato scrittura creativa e continuo a farlo, ho cercato di presentarmi agli editori in modo umile ed educato, ho portato le mie idee in un costoso laboratorio all'interno di una manifestazione nazionale anche per testarle sul pubblico, ho accettato valangate di critiche costruttive - e non - a testa bassa e revisionando il testo versione dopo versione (solo una settimana fa ho tolto il 99,9% degli avverbi "mente" dal romanzo anche se erano già pochissimi).

Tutto questo per cosa? Per scoprire che se voglio fare questo mestiere non dovrò combattere solo contro i "NO" e il disfattismo, ma anche contro il pregiudizio, la mancanza di coraggio, il favoritismo, il paternalismo e l'ostruzionismo.
Religioni, non ostacoli. Suonano tutte come pratiche religiose che trasformano la mia via libris in una via crucis.

Allora mi chiedo... ne vale la pena? Vale la pena rovinarsi la vita con questa infinita amarezza solo per una chimera?
Non è nostro dovere essere felici, ritagliarsi momenti in cui si è in pace con noi stessi e con il mondo, invece di covare risentimento e senso di inadeguatezza?

Solo ieri sera potevo essere al cinema a ridere e scherzare con una mia carissima amica e passare una serata spensierata, felice, da ricordare.
Invece ero su un treno che mi ha riportato a Bologna a notte fonda dopo aver scarpinato per una Milano uggiosa e ostile allo scopo di frequentare il quarto o quinto corso di scrittura e poi avere alla fine una slavina di delusione di portata immane.
Ripeto. Nel vale la pena?


P.S. Sono anche andato a rendermi ridicolo in televisione per parlare del laboratorio e del romanzo. Presto ne vedrete sul blog il contributo video e potremo aggiungere alla lista delle delusioni anche l'umiliazione...

NOTA: questo post riguarda la versione precedente del romanzo definitivo, in libreria da settembre 2009 con trama e personaggi diversi


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domenica 25 maggio 2008

Lo compreresti?

La domanda fatidica. Dopo ore passate nella disperazione più assoluta ho partorito la mia quarta di copertina alternativa. Per chi la ricordasse la precedente era un estratto dal romanzo, questa è invece una quarta in stile "di cosa parla". Eccola:

La magia esiste. E sul pianeta Omnia ci si può fare tutto.
Lo sanno bene Alfa e Omega, due gemelli omniani che per rimediare a una giornata noiosa decidono di divertirsi a spese dei terrestri, impegnando in un inconsapevole 'gioco di ruolo' delle bambine di 10 anni che da tempo si fronteggiano in due terzetti rivali.
Così, da un lato, Cassandra, Sabrina e Katrina si ritroveranno con poteri sovrannaturali che decideranno di usare in modo distruttivo per eliminare tutte le scuole del mondo. Dall'altro ci saranno Rebecca, Maya e Lola che cercheranno di contrastarle.
Tuttavia i giochi di ruolo sono sempre imprevedibili: le sorti si possono ribaltare, i personaggi si possono ribellare e chi incautamente, come Alfa e Omega, pensava di poter comandare il gioco a proprio piacimento potrebbe aver sbagliato i conti. Perché non bisogna mai, mai sottovalutare la magia...".



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NOTA: questo post riguarda la versione precedente del romanzo definitivo, in libreria da settembre 2009 con trama e personaggi diversi

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venerdì 16 maggio 2008

Il Tema di Lucrezia

Tempo fa avevo parlato della diffusione (a mia insaputa) del romanzo in una classe di quinta elementare. Dopo mesi, ostacoli superati, contrattempi e dimenticanze, finalmente ho il piacere di riportare in questo blog la scintilla che ha dato vita a tutto questo, il Tema di Lucrezia.

Questa bambina entusiasta, di 9 anni, era un beta-lettore, ma invece di scrivere una recensione, ha riportato la sua esperienza omniana in un tema in classe sul libro preferito. Eccolo:

Le Magie di Omnia, Prodigi Elementari, un libro pieno di fantasia, avventure, emozioni e risate.
Pure io che non amo leggere (diciamo che lo detesto) mi sono appassionata al romanzo al punto che quando finiva un capitolo volevo sempre leggere il successivo.
Capiterà sicuramente anche a voi di immedesimarvi in alcuni personaggi della storia e viverla in prima persona, dipende da che carattere avete, potreste essere uno della Tribuna, uno della Tribù, oppure potreste diventare uno dei due gemelli pasticcioni.

[...]*

Questo libro mi è piaciuto molto e lo consiglio a tutti i ragazzi che hanno voglia di passarsi alcune ore immersi nella fantasia.



Sono fortunato, perchè ho avuto recensioni che mi hanno inorgoglito e questa è la ciliegina sulla torta. Soprattutto perchè Lucrezia rappresenta il target primario del romanzo e, come avete potuto leggere, addirittura una lettrice poco assidua, per così dire.
Ecco perchè scrivo, perchè se con le mie storie ho la possibilità di divertire, far sognare o emozionare, sono felice.
Ho raggiunto il mio scopo.
I bambini, gli adolescenti, i ragazzi hanno bisogno di messaggi positivi, di rieducarsi alla lettura, a usare l'immaginazione per vivere avventure esclusive.

E qui apro una parentesi. Più di una volta mi è stato detto che le recensioni positive spesso sono falsate o viziate, che non è possibile che io abbia scritto un capolavoro.
Lo so. E' vero.
Non ho mai creduto di aver scritto un capolavoro, chi mi sta intorno sa che sono convinto di questo.

Sono certo che il mio romanzo ha problemi di varia natura sparsi ovunque, strutturali, tecnici, narrativi. Problemi che, da genitore premuroso e innamorato, stento a cogliere nonostante le ripetute revisioni.

Credo sia normale. L'occhio che può fare un'analisi ponderata è soltanto quello di un editor esperto, capace e sensibile.
Lo aspetto come Penelope a Itaca, facendo e disfacendo la mia tela per ingannare l'ansia delle mie attese.

In ogni caso, opionioni negative ne ho avute e mi hanno fatto riflettere. Quando ho ritenuto la critica valida e costruttiva, sono intervenuto sul romanzo amputando e limando, trasformando e modellando.
Alcune critiche invece sono state rivolte a scelte ben precise, che, per ora, ho intenzione di lasciare così come sono.

Quando stringiamo tra le mani un regalo confezionato con cura, nutriamo ognuno un'aspettativa diversa. Questa aspettativa può essere delusa, soddisfatta, o sublimata. Ma ho capito che si impara ad amare anche il più brutto dei regali, se fatto col cuore. E "Le Magie di Omnia" è un dono fatto col cuore.
Me possino cecamme.






* Sono stato costretto a omettere una parte del tema perchè in gergo spoilerava, ovvero svelava dettagli importanti della trama. Garantisco che la parte nascosta non contenva critiche al romanzo ma solo una sinossi dello stesso. Parola di cicobyo.


NOTA: questo post riguarda la versione precedente del romanzo definitivo, in libreria da settembre 2009 con trama e personaggi diversi



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domenica 11 maggio 2008

La Bottega delle Cose Preziose - Resoconto (terza parte)

Ecco una selezione delle foto che la grandissima Linda Brindisi mi ha fatto pervenire. Io purtroppo ero impegnato con il laboratorio e mi è completamente passato di mente che avevo la macchinetta fotografica. Per fortuna Linda e i suoi amici hanno fatto un reportage della Bottega e io ve lo ripropongo...



Il baule delle polveri.

Il sacchetto dei tappi delle pozioni.

Le postazioni e il ragno pendente che tanto successo ha riscosso...

Ingredienti...


...ancora ingredienti...


...e ancora ingredienti...

...e ancora, e ancora ingredienti...

...ingredienti a go-go.

Il Latte di Mela e la Fusaiola... già spremuti.

Una postazione appena smessa.

La Bottega delle Cose Preziose!

La Bottega delle Cose Preziose (dall'ingresso)!


Le mitiche Fregole.






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Se leggi pensi e se pensi sei: "un Mare di Libri"

Secondo un sondaggio di Vanity Fair il 57% degli italiani non legge nemmeno un libro in un anno. Tristemente vero. Sono convinto che sia difficile che un adulto cresciuto a TV e passatempi degni di tale nome, inizi ad amare diletti di tipo intellettivo. Se c'è una cosa che si può invece fare, ed è soprattutto per questo che ho scelto di scrivere per i ragazzi, è educare i giovani alla lettura. Per cui non c'è iniziativa più lodevole di unire l'ultile (la lettura) al dilettevole (il mare).



È nato MARE DI LIBRI, il primo festival letteratura dedicato agli adolescenti.
La prima edizione del festival si svolgerà a Rimini il prossimo 20, 21 e 22 giugno.
Tre giorni di incontri con gli autori italiani e stranieri più amati dai ragazzi, laboratori e spettacoli.

È una manifestazione all’insegna del divertimento culturale, un luogo di appuntamento per tutti i ragazzi che amano i libri e la lettura e che hanno voglia di incontrare altri coetanei che condividono le loro passioni. Il festival è anche un’occasione di incontro e di riflessione per tutti coloro che si interessano di adolescenti e di lettura.

“Mare di Libri” è contestualizzato nel centro storico, nei luoghi più ricchi di storia della città, tra i quali è facile spostarsi a piedi. Un’occasione per scoprire un altro lato di Rimini, oltre a quello di città di mare e, nello stesso tempo, per poter godere di un periodo particolarmente piacevole della stagione balneare.


Ospiti
Gli ospiti che, finora, hanno confermato la loro presenza alla prima edizione di Mare di Libri sono:

Giordano Alterini, Alessandro Baronciani, Marta Barone, Robin Benway, Lia Celi, Aidan Chambers, Andrea Cotti, Silvana De Mari, Dorotea De Spirito, Francesco Falconi, Loredana Frescura, Paolo Giordano, Randa Ghazy, Francesco Gungui, Jyoti e Suresh Guptara, Simona B. Lenic, Valerio Massimo Manfredi, Beatrice Masini, Luisa Mattia, Federico Moccia, Marie-Aude Murail, Cecilia Randall, Helga Schneider, Mattia Signorini, Erika Silvestri, Bruno Tognolini, Marco Tomatis, Licia Troisi, Pina Varriale, Paola Zannoner.

Andate sul sito per il programma completo... è qui.






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venerdì 2 maggio 2008

Teoria delle Pozioni


Ecco il secondo video direttamente dalla Bottega delle Cose Preziose del Fantasio. Non avrete mica pensato che le pozioni fossero intrugli casuali! No no. La magia su Omnia è cosa seria e le creare pozioni è una forma d'arte!


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