C'è chi dice NO
Questo davvero non vedevo l'ora di pubblicarlo. Il commento negativo. E viene da una persona, un mio carissimo amico, che stimo oltre l'immaginabile, la cui onestà intellettuale è molto più che indiscutibile. Il suo commento mi ha fatto riflettere, mi ha spiazzato e mi sono reso conto che lo stavo cercando. Disperatamente.
Non sono masochista, non è che vado alla ricerca di commenti negativi, ma amo riceverli, perchè amo mettermi in discussione. Il fatto è che in generale ho ricevuto critiche positive, il mio romanzo piace. Non senza riserve, ovvio, ma almeno intrattiene.
E io continuo a chiedermi. Ho sbagliato qualcosa sicuro, qualcosa di mastodontico, non posso aver scritto un bel romanzo. E' la prima cosa completa che scrivo! Quante cose ancora devo imparare? Milioni, spero.
Ma cosa mi è stato detto?
Non hai talento per scrivere.
Detto così è lacerante, tagliente come una lama affilata, una mannaia che cade sul collo dell'anatra starnazzante.
In realtà il commento era più complesso, ovvio.
Il sunto è che il mio talento sta nel costruire le scene, il mondo, in parte anche i personaggi. Le situazioni sono intriganti e il materiale molto creativo. Ma al passaggio su carta, la tecnica e lo stile risultano artritici. Non è favoloso?
Avere qualcosa su cui lavorare è rivivificante. Del resto, è il mio primo libro, la prima tiratura. Sarà zeppa di refusi, errori di editing, ripetizioni e frasi disarmoniche. Le pagine saranno a volte sconnesse stilisticamente, il grafico della brillantezza della scrittura avrà sali e scendi paurosi. Ci sto. E' il mio primo libro e non è il mio mestiere principale, penso che sia il minimo.
Aver scritto un libro noioso, mi avrebbe ferito a morte.
Del resto, se avessi avuto la vocazione, il tormento e l'estasi dello scrittore, sarei uno scrittore. Ma non lo sono.
Sono un umile mestierante della fantasia. Cerco con lo studio e la pratica di mettere su carta i miei deliri, affichè siano più comprensibili per tutti, il più possibile.
Ma ho ancora tanta strada da fare, tantissimo da imparare, notti bianche da passare con il cruccio della forma e della tecnica.
Grazie Simone.
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