Rifiuti

Non voglio aprire una parentesi sulle lettere di rifiuto, è inutile e sono fin troppo dibattute in molti blog e forum. Probabilmente gli editor hanno motivo di mandarne e gli esordienti di riceverne. E qui mi fermo. Anche se vorrei dire qualcosa sulle lettere di rifiuto standard, ma mi fermo.
In questo post pubblico alcune delle lettere di rifiuto che io personalmente ho ricevuto, ho preso le più rappresentative. Alcune non le ho neanche conservate, altri rifiuti sono arrivati telefonicamente o via mail, altri ancora non sono neanche mai arrivati. Ma è così, arrivano, sappiatelo, vi buttano giù, sappiate anche questo, ma dovete sapere questo: di rifiuti ne potete ricevere anche 1000 o 20000 ma basta un sì, uno solo, quindi non smettete mai di sperarci, perchè alla fine arriva e vi farà guardare con tenerezza ai rifiuti, magari spingervi anche a pubblicarli su un blog.
Cominciamo con un rifiuto celebre:

Rifiuto standard. "Non appartiene alla nostra linea editoriale", fa chic e non impegna.

Altro rifiuto celebre. Divertente. Secondo me loro l'hanno letto davvero.

Beh... per San Paolo Edizioni io ero un eretico.

Anche loro l'hanno letto, secondo me.

Medaglia d'onore a Moby Dick che è manoscritta, non sono tanti che lo fanno.

Un capitolo a parte meritano le case editrici a pagamento. Capitolo che non aprirò, visto che se ne parla abbondantemente ovunque. Mio consiglio personale? Non pubblicate a pagamento, lo dico per la vostra autostima.
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10 Commenti:
almeno a te rispondono! A me neanche le lettere di rifiuto mandano! Se non me le mandano io glielo rispedisco!
Se non sbaglio non hai mandato il manoscritto intero o sbaglio? Non vorrei che fosse questa la discriminante.
Mi sembra assurdo che preferiscano ancora le pile di carta a una semplice e-mail con allegato. Sono tutte così le case editrici?
@ Mirko ho mandato entrambi, una che non risponde è Salani... Curioso visto che ha costruito la sua fortuna proprio su un rifiuto letterario celebre (harry potter non fu gradito a un editor Mindadori - credo che ora il poverino scarichi cassette di frutta i mercati generali- ) cmq mi dissero che selezionavano tramite sinossi ed estratti, ma non ebbi risposta, così scoprii l'editor incaricato e indirizzai l'intero manoscritto a lui (lei) ma non ebbi cmq risposta. In molti cmq rispondono, nonostante non faccia che sentire editor ed editori famosi che si sperticano in buoni propositi sul cercare "l'esordiente dal talento nascosto" la mia impressione resta sempre che gli i manoscritti vengano cestinati, alimentando lo spreco di risorse derivanti dalla deforesrazione dell'Amazzonia. E così rispondo anche a Daniel... La mail? Dico sì se vuoi risparmiare. Ed è anche il mezzo più sicuro per essere letti: tu scrivi, in poche righe ti presenti e parli del tuo progetto e chiedi se sono interessati, come e a chi inviare. Niente allegati. Se sono interessati, invii e speri che piaccia. Una volta ho letto in un forum che un esordiente per pubblicare deve scrivere un capolavoro che lascia a bocca aperta. Forse è così ma in questo caso mi chiedo come certi libri di esordienti da latte abbiano lasciato a bocca aperta celebri editor...
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Guarda, io ho avuto la fortuna di ricevere un solo rifiuto, anche perché - nella mia ingenuità - inviai il manoscritto solo a due case editrici. La Fazi mi rispose che la storia non "rientrava nella loro bla bla" ma c'era un'aggiunta a penna che diceva più o meno così (vado a memoria perché ho lasciato la lettere a casa): periodare agile e fluido, siamo interessati a ricevere da parte Sua altri lavori a carattere più adulto.
Alla Piemme invece piacque. Solita storia del "momento giusto, tempo giusto". E' quello che continuo a ripetermi almeno ^^'
Vi invidio, io non ho il coraggio di mandare qualcosa di mio ad una casa editrice... Forse non mi sento abbastanza sicura di ciò che scrivo! Chissà quante pile di roba ricevono, ogni giorno, le case editrici!!!
Non sapevo che esistesse una casa editrice (la Moby Dick) così vicina a dove abito!!!
Luca è come hai detto, aggiungo "libro giusto, momento giusto" ;-)
Ah Laura... dimenticavo, non è una questione di coraggio, è che non hai scelta... se vuoi fare la scrittrice prima o poi dovrai entrare nel rutilante mondo dell'editoria:-)))
Ho seguito il tuo consiglio e ci ho provato. Attendo risposta... :)
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