Tasche Piene

Non ne posso più di Omnnia!
Ebbene sì, sono esausto. Vivere mentalmente su questo pianeta attraverso gli occhi e la mente dei suoi personaggi è davvero snervante.
Chi di voi ha provato questa situazione può capirmi. Se potessi evaderei.
Non so se a J.K.Rowling è capitato. Tolkien amava così tanto la sua Terra di Mezzo che di sicuro ci si sarebbe trasferito, ovvio che non ne fosse stanco.
Il fatto è che già vivere e scrivere storie ambientate sulla Terra è un delirio, con mille cose che devi valutare per evitare incongruenze, contingenze storiche di cui tenere conto, spazialità, orientamento, realismo, coerenza narrativa e psicologica.
Tutti questi elementi rendono la scrittura un lavoro estenuante, perchè non puoi prendere e scrivere senza proiettarti nella scena che stai raccontando.
Ecco, immaginate tutte queste paranoie applicate a un mondo che non esiste. E, attenzione, Omnia non è un mondo come la Terra di Mezzo, con atmosfere retrò e medievaleggianti (che pure portano la loro bella dose di tomi da studiare per prepararsi), no, Omnia è un mondo come il nostro, che ha gli elettrodomestici, il thè, i vestiti, le piante, la pioggia, il vento, la legge, i parenti, gli uffici amministrativi. Più ha la magia, che contamina tutte queste belle cose.
A questo punto ambientarci delle scene è totalizzante perchè ebbi la bella pensata complicarmi la vita con centinaia di dettagli che, quando li inventai, erano insignificanti, abbellivano, ma ora che da piacevoli dettagli diventano snervanti paletti, la testa mi esplode.
Capita anche a voi?
Di essere esausti dei vostri mondi?
E di entrare nelle teste dei personaggi? Non parliamone nemmeno.
Quasi rimpiango i tempi in cui aprivo la pagina bianca, scrivevo e... chissenefrega.
Etichette: Via Libris

7 Commenti:
Capisco mooooolto bene!
:-D
ehehehe.... qua la spalla :-)
E chi ha mai detto che la scrittura è facile, se affrontata con serietà? :)
E' vero scrivere è un lavoro sottovalutato. Qualcuno ha un'aspirina?
E' anche sottopagato :-D
Ancora peggio (come è capitato a me) è quando hai la storia in mente che galoppa, si sviluppa senza che tu neanche possa controllarla... ma neanche scriverla. Nel mio caso perché non avevo il pc (e se mi fossi messo a scrivere a mano, con la mia lentezza tutta l'ispirazione sarebbe svanita subito).
in quel caso ti senti perseguitato, e finchè non la scrivi, non pensi ad altro... non so in questi casi cosa è meglio...
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