548DAB Magie di Omnia: Chiacchierata tra esordienti - seconda parte

mercoledì 6 febbraio 2008

Chiacchierata tra esordienti - seconda parte

Senza tanti convenevoli, vi riporto lo stralcio della chattata tra aspiranti scrittori avuta con un lettore del blog. Lo stralcio precendente ha attirato su Omnia anche Andrea D'Angelo, autore di svariati romanzi per la Nord editrice.
Cosa ne pensate della frase chiave di questa chiacchierata? Conta più l'idea o la tecnica?

[...]
Mirco
io cmq lo considero un hobby, mi piace e basta scrivere

cicobyo
è una buona partenza
ma ricorda che se rimane un hobby fai fatica a piazzarlo


Mirco
adesso che non sto scrivendo mi sento svuotato! devo inventare qualcos'altro

cicobyo
sono leggende metropolitane quelle che dicono che uno scrive e qualcuno ti scopre

Mirco
la fortuna è rara

cicobyo
devi studiare parecchio

Mirco
cioè?

cicobyo
che anche io ho sempre scritto
da piccolo
però per capire come scrivere ho fatto un master di scrittura creativa
e diversi laboratori

Mirco
ah interessante

cicobyo
manuali come se piovessero
eh sì
è un mestiere (non remunerativo) ma è pur sempre un mestiere
e quindi bisogna imparare le regole, i trucchi, le tecniche, affinare lo stile e presentare al meglio le proprie idee

Mirco
si è vero
a me non piace chi si improvvisa, quindi elogio chi studia per fare qualcosa, anche se per hobby

cicobyo
penso sia più una questione di soddisfazione personale

Mirco


cicobyo
il fatto è che tu puoi scrivere quanto vuoi
e va bene se te lo tieni tu
o lo fai leggere agli amici
ma se vuoi che una casa editrice lo legga
devi rispettare le regole, entrare nell'ottica
purtroppo sono cose che si imparano a proprie spese

Mirco
si immagino

cicobyo
non è che nn me le avessero dette, però entrare nell'ottica è difficile
e soprattutto bisogna conoscere l'editoria

Mirco
editoria intesa come?

cicobyo
Mirco intesa come editor
persone che vengono pagate da una casa editrice per leggere i manoscrittii
persone competenti che sono sommerse di materiale

Mirco
Hanno il compito di trovare le buone idee?

cicobyo
c'è chi dice che un editor scova una buona idea anche sepolta sotto una tecnica faraginosa e uno stile grezzo

Mirco
mmm

cicobyo
io ti dico che ci sono editor che se nella prima frase leggono una virgola tra soggetto e verbo, chiudono il manoscritto e lo cestinano e passano al successivo

Mirco
magari è un errore di batttitura su word :D

cicobyo
mmm
i refusi si capiscono
una virgola difficile ti scappi proprio in quel punto preciso (sbagliato)

Mirco
secondo te è più importante la tecnica o le idee?

cicobyo
la verità è che se non la esponi bene la tua idea non vale niente
una volta uno scrittore ha citato in un forum
"dopo puoi essere uno scrittore mediocre, ma il tuo primo libro deve essere un capolavoro"
secondo me è così
deve spingere la casa editrice a investire su di te, ci deve vedere il genio

Mirco
chi era?

cicobyo
non ricordo di preciso, credo Thorin (che qui ha commentato come "Gabriele")
il concetto è quello comunque


Che ne dite... il concetto è quello? Tecnica o idee? Bisogna scrivere dei capolavori per farsi notare?



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10 Commenti:

Alle 7 febbraio 2008 alle ore 00:29 , Blogger Parao ha detto...

Per rispondere alla frase cardine, sarebbe come chiedermi se preferisco avere le braccia o le gambe. Tutt'e due, grazie!

Non per egocentrismo, mi prendo sempre ad esempio. Quando stipulai il contratto con l'Editrice Nord per la mia trilogia (attenzione, con clausola che diceva a chiare lettere che se il primo romanzo non avesse venduto bene, secondo e terzo sarebbero rimasti dov'erano - cioè nel cassetto), credo proprio che Gianfranco Viviani vide l'idea, dove per "idea" in questo caso s'intende la storia tutta, perché la mia tecnica era certamente e ampiamente farraginosa, soprattutto quella del Libro Primo. Quindi, stando ai fatti dovrei risponderti "meglio l'idea!".
Ma non è così.
Le lacune tecniche mi hanno fatto perdere un terzo dei lettori al primo libro, anche perché il lavoro di editing è stato più che discutibile. La trilogia che è uscita nelle librerie è praticamente quella del cassetto: 1200 pagine di testo e credo che gli errori corretti siano stati al massimo qualche decina (tralasciando la "d" eufonica). I Libri Secondo e Terzo non sono arrivati rispettivamente a più di dieci correzioni in tutto il testo.
Questo significa che cambio la risposta: "meglio l'idea, se poi avrai a che fare con un editor di valore che gode del tempo necessario a rivedere per bene il tuo scritto". E l'investimento di tempo, oltreché di denaro, è fondamentale per ottenere un buon risultato d'esordio.
La realtà è che bisogna avere entrambe le cose: idea e tecnica (e mi dispiace se questa sembra la risposta più ovvia: non c'è scelta, sarebbe troppo facile). La mia tecnica era farraginosa, ma non si parla di virgole tra soggetto e complemento: quello è troppo. La maggior parte degli errori grammatico-sintattici andati in stampa erano dovuti a un editing che non c'era stato, infatti (la storia è lunga, mi fermo qui). Nel contempo, però, ero già forte in alcuni aspetti e si vedeva.

Gli inediti non considerano mai una cosa, fondamentale, a cui un editore guarda: la professionalità. Venni scelto, oltreché per l'idea, per la serietà con cui mi ero presentato, dimostrando il grande lavoro svolto nei fatti (ad esempio, quando mi venne chiesta una sinossi, spedii due tipi di riassunti diversi: uno sintetico e un altro analitico... ma analitico nel vero senso della parola, con tanto di legenda che aiutava a comprendere, scena per scena, cosa avrebbe letto il lettore).
Riassumo così: a Gianfranco Viviani piacque l'idea, vide che mancava tecnica, ma constatò che la professionalità del signore che gli si proponeva era buona per lavorare sulla tecnica. Di conseguenza spedì il contratto.

Da tutto ciò traetene qualche verità.

 
Alle 7 febbraio 2008 alle ore 07:46 , Blogger Fabrizio Valenza ha detto...

Servono entrambe, anche secondo me.
Tra l'altro, Andrea, sono sempre in attesa che tu ripubblichi la trilogia questa volta curata come si deve da un'Editore come si deve. :-)
E' un delitto lasciarla lì.
Ciao. Fabrizio

 
Alle 7 febbraio 2008 alle ore 17:42 , Blogger cicobyo ha detto...

Alla fine confermo che servono tutte e due, come del resto avete già fatto voi due con i vostri preziosi contributi. Stringendo stringendo... l'idea c'è o non c'è, la tecnica invece ci si può mettere.

 
Alle 8 febbraio 2008 alle ore 02:42 , Blogger Mirco ha detto...

Ciao, sono Mirco. Ottimi spunti di riflessione! Ovvio che servono entrambe le cose, ma leggendo ciò che viene pubblicato in questi ultimi anni, soprattutto letteratura di genere, ho l'impressione che a volte alle case editrici basti l'idea. Più volte sono rimasto deluso da come certi libri vengono scritti. Capita poi che scarico un libro non ancora pubblicato ed è scritto meglio. E' una cosa che non capisco :D

 
Alle 8 febbraio 2008 alle ore 02:59 , Blogger Parao ha detto...

Il discorso è molto semplice, Mirco. L'editor, cioè quella figura professionale fondamentale per la buona riuscita di un romanzo - e che ogni casa editrice degna di questo nome dovrebbe elencare tra le sue fila -, non è sempre all'altezza. Anzi, per esperienza personale e riportata da altri autori, è più facile non lo sia che il contrario.

Circa romanzi inediti scritti meglio di quelli editi, ti credo sulla parola: è capitato anche a me. Purtroppo spesso tali scritti sono poco pubblicabili per altri svariati motivi, primo fra tutti che sono in tutta sincerità pretenziosi.
La commerciabilità, che non è una parolaccia e può coincidere con l'arte sincera (non siamo disfattisti!), viene troppo spesso esclusa dalle valutazioni degli inediti. E questo è un errore fatale per la vita dell'opera scritta.

 
Alle 9 febbraio 2008 alle ore 05:54 , Blogger Mirco ha detto...

Ci sono molte questioni di cui mi piacerebbe parlare. Una tra tutte è la pubblicazione online del proprio manoscritto. Secondo voi questo tipo di marketing, porta frutti oppure è inutile?

 
Alle 10 febbraio 2008 alle ore 06:37 , Blogger Fabrizio Valenza ha detto...

Ciao Severus Piton. Per questa tua domanda posso rimandarti a una notizia postata da Marina Lenti su Fantasy Magazine e che parla del lavoro di Cicobio e del mio?
L'indirizzo è:
http://www.fantasymagazine.it/notizie/8484/
Spero possa rispondere adeguatamente.
Ciao. Fabrizio

 
Alle 12 febbraio 2008 alle ore 05:01 , Blogger Mirco ha detto...

grazie. avevo letto quell'articolo, in realtà i dubbi rimangono.
A te ad esempio, cosa ha portato la pubblicazione totale del libro?

 
Alle 12 febbraio 2008 alle ore 08:01 , Blogger Fabrizio Valenza ha detto...

A me ha portato che il romanzo si è diffuso assieme al mio nome, è stato letto da molta gente e ho ricevuto pareri importanti, oltre che un "lasciapassare" presso chi già conosce il romanzo. Tutto questo torna utile di settimana in settimana, perché il cammino del romanzo si rivela con molte sorprese.
Fabrizio

 
Alle 13 febbraio 2008 alle ore 05:09 , Blogger Mirco ha detto...

Molto interessante. Ancora non ho deciso cosa fare dopo averlo revisionato.

 

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