548DAB Magie di Omnia: Prologo

lunedì 30 aprile 2007

Prologo

Un libro inizia tante volte. Lo si inizia tante volte e non lo si finisce mai davvero. LE MAGIE DI OMNIA è un libro che ho ideato circa due anni e mezzo fa, e che ho ricominciato più volte. In queste pagine racconterò il suo cammino, sfiorando appena l’argomento del libro, l’idea o la genesi. Anzi, vi riassumo tutto qui, nel Prologo. In questo modo mi concentrerò su quello che ho deciso essere il vero inizio del cammino del mio romanzo. Il giorno in cui sono partite le lettere agli editori.


L’idea per LE MAGIE DI OMNIA – PRODIGI ELEMENTARIl’ho avuta nel lontano ottobre 2004. All’epoca avevo deciso di chiudere il cammino di un’altra mia creatura della quale vado ancora molto fiero: FIABA, il mio primo e forse unico cortometraggio. Fantasy ovviamente.
Questo cortometraggio aveva come protagonista una bambina, la mia cuginetta Sofia. Il suo talento innato nella recitazione le era valso una mensione d’onore al concorso per cortometraggi fantastici “Favolando”. Soprattutto, quell’interpretazione aveva dato un’impennata alla sua popolarità a scuola. Precisamente all’interno della classe quinta elementare di una scuola a Villa Reatina, un quartiere di Rieti. Così, tutte le sue amiche hanno cominciato a desiderare di recitare. Le accontentai per gioco. Dissi loro di scrivere su un foglietto il loro nome, su un altro un potere magico. Non ricordo se scelsi per loro i nomi dei personaggi del libro, ma credo di sì.
In ogni modo estraemmo a sorte. I poteri selezionati attribuiti ai personaggi furono:

Cassandra – Smaterializzazione
Sabrina – Telecinesi
Katrina – Blocco Temporale

Rebecca – Materializzazione
Maya – Telepatia
Lola - Trasformazione

In più la sorellina di Sofia, Maria Flavia, avrebbe interpretato una coppia di fate gemelle.
Catturato dal loro entusiasmo, scrissi una sceneggiatura di 90 pagine dal titolo: La Sorgente. La prima stesura della sceneggiatura porta la data dell’11 dicembre 2004.
Inviai la sceneggiatura alle bambine che la lessero e la adorarono. Un giorno la leggemmo insieme. Ci fu scompiglio e qualche scambio di ruolo.

Tornato a casa, sentii che la storia era molto valida, così scrissi al direttore di TV Sorrisi e Canzoni chiedendogli chi, a Mediaset, leggesse le sceneggiature e le valutasse. Con mia grande sorpresa il direttore mi rispose. Ce l’ho ancora quell’indirizzo.
Più rileggevo quella sceneggiatura, più venivo catturato dalla storia. Ne vedevo sviluppi e approfondimenti dei personaggi e del mondo magico.
Fu così che nacque MAGIE ELEMENTARI che doveva essere il primo volume della saga. Cambiai la storia e scrissi una scaletta dei capitoli. Una mia cara amica mi suggerì una chicca per il finale.
Scrissi i primi 12 capitoli, senza ragionarci troppo. Quando iniziai il 13° mi resi conto che i poteri erano stupidi, scontati e poco creativi. Sentivo che non rispecchiavano l’idea che mi ero fatto della magia.
Fu così che cancellai tutto e ricominciai a scrivere il romanzo. Stavolta con poteri che dipendevano dalle personalità delle bambine. La seconda stesura del romanzo procedette a singhiozzi, poiché all’epoca stavo finendo l’università ed ero spesso distratto da altre cose.

La passione per ultimarla (credo di essere rimasto bloccato a un capitolo che adesso non c’è più, “Magically Correct” per circa 8 mesi) mi tornò a ridosso della laurea. Ricominciai a scrivere all’inizio di Luglio 2006 e nell’arco di 20 giorni in cui mi sono laureato, e “riposato” dai miei, terminai la seconda stesura.

Colto dall’entusiasmo, di nuovo, stampai quattro copie rilegate: una per Sofia, una per Alexa, una per Aurora e una per Mauro. E gliele spedii.
Inoltre preparai 20 buste con editori scelti diciamo a caso, con dentro una lettera di presentazione, la bibliografia, la sinossi e tre capitoli estratti.

Non li inviai mai. Come per la sceneggiatura a Mediaset.

Questo perché il riscontro con Alexa e Aurora fu traumatico. La storia c’era, ma il romanzo andava riscritto. Era illeggibile e soprattutto non pubblicabile.
Mi demoralizzai a mille. Pensai che non ce l’avrei mai fatta.

Scrissi anche un pensiero, questo:
Vivo con il terrore costante di svegliarmi una mattina e rendermi conto di non essere così speciale. Vorrei essere qualcosa di più di due braccia, avere gli occhi giusti per catturare ciò che c’è di bello nella vita e nel mondo. Ho il terrore che la più bella favola io l’abbia raccontata a me stesso, per tanto tempo. Ho il terrore di aver creduto di avere qualcosa da dire ma che non sia così, di aver intrapreso una battaglia che non posso vincere, di giocare una partita a poker con un bel niente in mano e neanche la faccia per bluffare.
Se scoprissi di avere solo una minima possibilità di vincere, giocherei, se sapessi di poter avere un minuto di vera felicità nella mia vita, giuro che varrebbe la pena di vivere e lottare.
Ho la forza ma non il punto, ho le palle ma non il campo, ho le carte ma sono bianche. Giocare o non poter giocare.

Catastrofico eh?

Aurora mi fece coraggio, mi convinse che c’era del buono in quella storia e anche Alexa. Avevo bisogno di imparare a scrivere. Studiare il mestiere. Leggere. Studiare.

Era Agosto ormai. Chiaramente tutte le scuole di scrittura erano chiuse. Per cui mi prenotai per il Master di Scrittura Creativa della Scuola Stanton, che iniziava a ottobre e in più mi pre-iscrissi al laboratorio intensivo di scrittura creativa tenuto da Luigi Bernardi.
E nel frattempo? Comprai 5 o sei manuali. Li lessi e li studiai. Cominciai a lavorare sul romanzo. Sui punti di vista, sui personaggi, sull’ambientazione.

Fu così che naque il Manuale di Omnia. Dapprima solo qualche pagina scritta in Word. Poi lo organizzai a mo’ di Dossier, arricchendolo sempre più.
Mi imposi di non riscrivere il romanzo almeno fino a dicembre. Per cui impiegai il mio tempo a perfezionare Omnia e a revisionare la seconda stesura e soprattutto a studiare.

Iniziai a riscrivere il romanzo nel novembre del 2006.

Credo di aver riscritto l’incipit una decina di volte.

Giungiamo a gennaio 2007. La terza stesura procedeva, così con un mondo così dettagliato per le mani (ormai aveva superato le 200 pagine), decisi di metterlo alla prova ambientandoci dei racconti.
Il primo che ho scritto è stato “Scacco Matto”, per un concorso che si chiamava “Il sentiero del Drago”. Gli organizzatori però non furono molto chiari sui dettagli della lunghezza e, le numerose contraddizioni contenute nel bando, diedero luogo a diversi disguidi risolti telematicamente. In pratica mi imposero di tagliare un racconto con un suo equilibrio almeno del 40%. Non potevo. Almeno non senza distruggere la storia. Lo ritirai dal concorso.
Fu il momento di “A un palmo di Fata” per il Fantasio Festival. Lo scrissi, superai i limiti, di poco, fui fatalista. Fu selezionato e pubblicato. Grazie a Moony Witcher.

Arriviamo a oggi, 30 Aprile 2007. Ho scritto altri due racconti nel frattempo: Il Collezionista (inviato al concorso Fabula Fati) e un racconto per il Rill, il cui termine di partecipazione scade oggi. Più tardi lo spedirò.
E MAGIE DI OMNIA? Semplice. Mi mancano 5 capitoli della terza stesura, il racconto e l’appendice. Ma oggi inizia il suo vero cammino. Spedisco il materiale di presentazione. Si parte!

NOTA: questo post riguarda la versione precedente del romanzo definitivo, in libreria da novembre 2009 con trama e personaggi diversi


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1 Commenti:

Alle 16 luglio 2009 alle ore 10:04 , Anonymous Sam ha detto...

Sono sempre più affascinata dalle tue parole. Adoro il tuo blog.

 

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